Il termine “timelapse” deriva dalle parole inglesi “time” – tempo e “lapse” – intervallo.

Il timelapse è una tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ciascun fotogramma è nettamente inferiore a quella di riproduzione. A causa di questa differenza, la proiezione degli stessi a 25fps (fotogrammi al secondo) fa sì che il tempo, nel video finale, sembri scorrere più velocemente del normale.

Pensiamo a quando guardiamo un video: ogni secondo di un filmato è composto da 25 fotogrammi ed ogni fotogramma non è altro che una fotografia. La tecnica del timelapse gioca proprio sul fatto che scattando fotografie ad intervalli regolari (es. una foto ogni quindici minuti) una volta montate in un video l’effetto che si ottiene è che il tempo scorre molto velocemente.

A cosa serve il timelapse?

Grazie a questo metodo di cattura della scena è possibile velocizzare così tanto lo scorrere del tempo in modo tale da illustrare qualcosa che nella quotidianità non riusciremmo a notare. Per esempio il movimento relativo delle stelle, il semplice movimento delle nuvole, lo scioglimento di cubi di ghiaccio, il processo di lievitazione del pane, le lavorazioni di un cantiere edile, le restaurazioni di opere d’arte, lo svolgersi di venti e manifestazioni, un fiore che sboccia.

La tecnica del timelapse è in grado di produrre quindi video davvero sbalorditivi, e la sua applicazione spazia dai documentari naturalistici, alla realizzazione di clip aziendali, e al semplice racconto di piccole storie di vita.

Che strumenti utilizzare per fare un timelapse?

Per realizzare un timelapse occorrono alcuni strumenti base come la fotocamera, l’intervallometro, il treppiede e software di montaggio.

Fotocamera reflex o mirrorless: ti consentono di operare utilizzando un live view molto preciso, memorizzano file RAW con una profondità di bit più elevata e ti garantiscono quindi una maggiore malleabilità in fase di post-produzione.

Intervallometro: un piccolo apparecchio in grado di far scattare l’otturatore della propria fotocamera ogni n secondi, per n volte (anche infinite). Può essere esterno, o come abbiamo visto poco fa, integrato nella fotocamera.

Treppiede: un must have da possedere che deve essere stabile e solido. È fondamentale per la buona riuscita di un video timelapse.

Software: una volta scattate le centinaia di fotografie utili per la composizione finale, sarà necessario utilizzare un software per “assemblare” la sequenza.

Produzione e Post-Produzione di un Timelapse

Dopo aver scelto l’orario e il soggetto si va nella location e si cerca il punto giusto dove piazzare il treppiede e la fotocamera. Bisogna assicurarsi di mettere il treppiede in bolla e regolare correttamente le impostazioni per una corretta esposizione. Un’importante regolazione riguarda l’intervallo tra una fotografia e l’altra: per movimenti più veloci è consigliabile un intervallo tra 1 e 5 secondi, per movimenti di media velocità un intervallo tra 5 e 15 e per movimenti lenti un intervallo tra 15 e 30 secondi. Una volta bloccate tutte le impostazioni si da lo start e ci rilassa aspettando che la macchina completi il processo.

Tramite l’utilizzo di software specifici per la post produzione si possono modificare le immagini e unire tutti i fotogrammi in una timeline video a 25 frame al secondo. Ecco che centinaia di singole fotografie unite in sequenza prendono vita creando il timelapse.